Intervento del magistrato che indaga sulla riduzione in schiavitù delle migranti. VIDEOROMA – La Pm Lina Trovato, del pool catanese di contrasto alla tratta delle migranti, ha relazionato in Quirinale sulle nuove schiavitù. “Negli ultimi anni – ha detto la Trovato - migliaia di ragazze vittime di tratta sono arrivate nel nostro territorio, sono in maggioranza nigeriane talvolta è stato spiegato che non avevano alcuna apprezzabile alternativa per il loro futuro, sono state sottoposte a riti magici esoterici prima di partire e hanno assunto l'impegno di pagare un debito esoso dai 25 ai 45mila euro a chi ha organizzato il viaggio”.IL RITO – Un rito esoterico lega, per sempre, le giovani migranti ai nuovi padroni, spesso donne, come dimostra l'operazione eseguita proprio oggi dalla Procura di Catania. “La loro anima – ha aggiunto la Pm Trovato - è stata sottratta, sequestrata da uno stregone che ha officiato il rito e le ha fatte giurare che pagheranno, che non scapperanno e non diranno nulla alle autorità italiane e ha detto loro che la loro anima resterà con lui”.LA TRATTA – Quando per strada intravediamo una prostituta, dietro quel volto, c'è una storia di schiavitù. “La tratta non è nulla di astratto e lontano da noi – ha detto la Pm Trovato - la tratta è il viso di una ragazzina di 16 anni che proprio in questo momento si sta prostituendo sulle nostre strade e proprio in questo momento sta ricevendo il denaro che consegnerà al proprio padrone, che quasi sempre è una donna e il denaro è la triste valuta di un mercato dove ciò che si vende è l'umanità, declinata nella sua essenza femminile. È la più orribile, estrema forma di violenza femminile, compiuta da donne, sul corpo delle donne”.LO STATO – Nel contrasto della tratta, la Procura di Catania ha sviluppato un sistema complesso di indagini che, negli ultimi anni, si è dimostrato efficace anche quando si opera in contesti difficili. “Molte di questevittime – continua la Pm Trovato - hanno trovato aiuto nello Stato e talvolta anche senza averlo chiesto, hanno visto in prima persona l'arresto e la condanna di quelle sfruttatrici e se qualche risultato è stato consentito lo si deve alla schiera di donne e uomini, con magistrati che operano in indagini complesse, spesse fondate sul contributo di una vittima vulnerabile”.